Dal cuore alle mani. A Palazzo Esposizioni Dolce & Gabbana show

Dal cuore alle mani. A Palazzo Esposizioni Dolce & Gabbana show

La mostra Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana, in corso fino al 13 agosto, porta a Roma le creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana per un viaggio nella moda, nel tempo, nell’arte, nella memoria e nell’artigianalità

Il Barocco ha lo sguardo di due cherubini in mikado, crinolina e doppia organza, che sembrano appena planati su un abito in cady.

L’anima della Sicilia esplode invece tra gonne in doppio gazar dipinte a mano, copricapi in piume, ispirati ai paramenti del cavallo dei carretti siciliani.

C’è una parola per descrivere la mostra Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana a Palazzo Esposizioni Roma: meraviglia.

Dopo Milano e Parigi, l’esposizione a cura di Florence Müller, visitabile fino al 13 agosto negli spazi firmati da Pio Piacentini e inaugurati nel 1883, arriva nella capitale. Un’esperienza più che una semplice mostra, uno spettacolo che porta lo spettatore ora in un tempio, ora a teatro, dalla Scala al cinema, con le scenografie di Agence Galuchat ad accogliere oltre duecento creazioni uniche dei due stilisti, icone dello stile italiano dell’Alta Moda.

Promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, con il patrocinio di Roma Capitale, la mostra è prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo con IMG.

Un “Grand Tour” tra tradizione e bellezza

Nel carosello sfarzoso (e a tratti straniante) di raso e ricami, velluti e cristalli, pizzi, frange e pon pon, un profumo tenue di rosa e patchouli guida gli ospiti da Roma ad Alberobello, dall’arte musiva veneziana alla Sardegna nuragica, dalla purezza delle ceramiche bianche di Grottaglie che ispirano i ricami dell’Alta Sartoria all’estate mediterranea di Portofino. I trulli diventano copricapi, le gonne si fanno architettura, i manichini svettano con indosso Napoli e il Colosseo, omaggio alla bellezza in ogni sua forma.

Persino la delicatezza della cassata palermitana trova un riflesso nei pizzi preziosi, mentre le architetture di Palazzo Vecchio diventano ricami.

Esagerati e strabilianti, Dolce & Gabbana stregano Palaexpo invitandoci al loro personale “Grand Tour” della penisola, in un susseguirsi di grandi sale immersive lungo circa 1.500 mq, invitandoci a esplorare il pensiero creativo di un brand sensuale, ironico, irriverente, a tratti dissacrante e rivoluzionario al tempo stesso.

La mostra è una lettera d’amore aperta alla cultura italiana, da sempre musa delle creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

Le novità del percorso “romano”

Anche per chi avesse già avuto modo di partecipare all’appuntamento milanese, il percorso romano è una sorpresa, con alcune novità. Come le tre sale inedite. Se Arte sarda è un tributo alla ricchezza del patrimonio dell’isola e alla bellezza della sua antica architettura megalitica, la sala Anatomia sartoriale racconta la corsetteria e lo studio delle forme del corpo umano come elemento essenziale della storia culturale dell’abbigliamento. Il corsetto, che ridefinisce il corpo con le stecche a sostituirne l’ossatura, è una citazione modernizzata degli esemplari del XVIII e XIX secolo, quanto delle stuzzicanti guêpiere degli anni Cinquanta, o perché no, dell’universo sensuale di Helmut Newton.

La terza nuova sala, Cinema, grazie a uno speciale omaggio all’arte di Giuseppe Tornatore, celebra invece una delle fonti di ispirazione costante per gli stilisti.

Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana, Roma 2025 | Foto: © DSL STUDIO
Dal Cuore Alle Mani: Dolce&Gabbana, Roma 2025 | Foto: © DSL STUDIO

Nell’architettura di Palaexpo l’abito diventa forma di racconto, atto di appartenenza. Il “saper fare” si fa poesia visiva, mentre la musica che risuona nelle sale fa da spartito.

Le origini dei due stilisti – siciliano Domenico Dolce siciliano, milanese Stefano Gabbana – diventano la matrice di una sensibilità estetica che rilegge l’immaginario italiano con rigore e libertà creativa. Dall’architettura dell’antichità classica all’oro dei mosaici bizantini, dalla pittura rinascimentale e barocca all’opera lirica, dal cinema neorealista a un sapere artigianale che affonda le radici nella notte dei tempi, l’Italia è sempre stata inesauribile e generosa fonte d’ispirazione per ogni creazione.

Perché è una mostra da non perdere

Che siate o no amanti di moda, la mostra lascia il segno. Incanta con la tradizione delle ceramiche della Sicilia, che risale all’epoca micenea, quando i principali centri di produzione erano Caltagirone, Monreale e Santo Stefano di Camastra, la cui esuberanza si riflette nelle decorazioni degli abiti Alta Moda. Stupiscono gli echi alla tradizione vetraria, emblematica della Serenissima, come anche l’elogio del Barocco bianco con l’ammaliante arte del maestro Giacomo Serpotta. Nei voluttuosi abiti ispirati alle figure scolpite nel legno in voga nel Seicento e nel Settecento risuonano invece gli echi della teatralità barocca.

Entriamo in punta di piedi negli atelier, motore e cuore vibrante delle collezioni Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria, e stringiamo con gli occhi le mani sapienti che si nascondono dietro ogni creazione. Riviviamo la sfilata di Alta Sartoria del 2017, presentata davanti al Duomo di Monreale, un omaggio a un capolavoro dell’architettura che mescola influenze arabe, normanne e bizantine. O ancora la sfilata presentata a Venezia per l’autunno-inverno 2021-2022, un tributo all’arte bizantina dei mosaici della Basilica di San Marco e al suo pavimento in stile cosmatesco.

L’ultima tappa ci porta in Sardegna. Ispirate alla processione di Sant’Efisio, le collezioni omaggiano le tecniche di tessitura sarda come i pibiones, e rimandano anche alla singolare tradizione del coccoi pintau, il pane scolpito. I voluminosi cappotti ricordano la mastruca, l’abito tradizionale dei pastori sardi, indossato dai Mamuthones durante il carnevale di Mamoiada. Il rituale simboleggia la lotta tra il bene e il male, tra la stagione invernale e quella estiva. E la moda si fa cultura in un manuale sfarzoso che, al di là dell’effetto “wow”, intreccia tradizione e scoperta.


Fino al 13 agosto 2025

Palazzo delle Esposizioni

Via Nazionale, 194

Orari: Dom-Mer 10.00-20.00, Giov-Sab 10.00-22.30

Biglietti: Intero €19, ridotto €17

palazzoesposizioniroma.it

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