DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo

DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Pinocchio, 1940 Ollie Johnston,©Disney

Il racconto per immagini del processo creativo dietro ai grandi capolavori animati

Palazzo Barberini celebra, fino al prossimo 25 settembre, il magico mondo che fa parte dell’immaginario collettivo di tutti noi: quello creato da Walt Disney. Promossa e prodotta da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, la mostra, a cura della Walt Disney Animation Research Library, è stata realizzata con la collaborazione di Federico Fiecconi, storico e critico del fumetto e del cinema di animazione.

Il percorso espositivo

Godersi la visione di un film di animazione Disney immergendosi nel caleidoscopio di immagini non deve far dimenticare il grande lavoro che c’è dietro la sua realizzazione. Uno studio approfondito dei personaggi, delle ambientazioni, una ricerca che prevede la realizzazione di migliaia di schizzi e bozzetti da parte di un team di disegnatori, che nel corso degli anni si sono avvalsi via via di tecniche e modalità sempre più moderne, mantendo sempre uno spirito spontaneo e quasi ludico. Il percorso espositivo mostra, attraverso una serie di preziosi reperti di archivio, la parabola creatrice che ha dato vita a figure indimenticabili come Paperino e Semola, fino ad arrivare alla Sirenetta e a Frozen: dalle prime prove disegnate a matita degli anni ’30 si giunge fino al contemporaneo e all’utilizzo della computer grafica, permettendo di illustrare anche ai neofiti come nasca un film di animazione.

DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Biancaneve e i Sette Nani, 1937, Disney Studio Artists, Composizione con acetato Inchiostro e pittura su acetato e guazzo su carta (riproduzione dell’originale), ©Disney

Le immagini in mostra sono in grado di riportarci indietro al tempo della nostra infanzia e a quello ancora più remoto, senza lancette, delle fiabe, che abbiamo letto o ascoltato da bambini e che fanno parte di quel background semiotico e culturale di tanti paesi diversi. Storie popolate da creature magiche o malevole, da luoghi simbolici e animali parlanti che andranno poi a popolare i sogni e gli incubi dei bambini e degli adulti. Perchè ogni storia funziona solo se c’è un eroe e un’antagonista, un obiettivo e delle difficoltà, un’impresa da svolgere e uno scopo da raggiungere, e può svilupparsi solo attraverso la scoperta, i momenti bui, e, soprattutto, l’amore. E se il lieto fine, come da tradizione, non manca mai, arrivarci è però spesso un’impresa piuttosto ardua.

DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Robin Hood, 1973 Milt Kahl, Disegno definitivo per l’animazione Grafite e matita colorata su carta, ©Disney
DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Pinocchio, 1940 Disney Studio Artist Studio di personaggio Stampa su carta, ©Disney

Produrre un film Disney poteva richiedere anni di lavoro. E’ interessante riuscire a scoprire, attraverso le opere in mostra, come si siano sviluppati i vari personaggi, ormai iconici, scelti per incarnare i protagonisti delle storie da narrare. Se ad esempio Pinocchio diventa un bambino vestito alla bavarese lo dobbiamo all’origine nord europea del disegnatore che si è cimentato nell’immaginarlo, mentre è più facile intuire perchè sia una volpe ad incarnare Robin Hood, il benefattore che con astuzia ruba ai ricchi per dare ai poveri, agile lestofante dalla coda folta e rossiccia votato al bene della collettività.

DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Robin Hood, 1973 Disney Studio Artist Concept art Guazzo, pennarello e inchiostro su carta, ©Disney

I disegni in mostra sono dei veri e propri capolavori, molti dei quali risentono chiaramente anche di influenze artistiche di pregio. Le fiabe e i miti vengono trasformati in cartoon con un’attenzione meticolosa e quasi commovente al dato storico, alle reminescenze collegate alla storia narrata: la matita gioca con le citazioni, dipinti famosi fanno capolino tra gli schizzi destinati a diventare proiezione viva, appunto animata, di ciò che in precedenza viveva solo sotto forma di lettere stampate sulla carta.

La mostra, inoltre, permette al visitatore di avere un approccio attivo, chiamandolo ad immedesimarsi a pieno titolo nel ruolo di storyteller. Attraverso varie postazioni interattive sarà lo stesso percorso di visita a fornirgli i ferri del mestiere, dandogli modo di sperimentare gli elementi fondamentali per dare vita a qualsiasi narrazione: ambientazione, personaggi, plot narrativo.

La celebre frase di Walt Disney Se puoi sognarlo puoi farlo può essere utilizzata come chiave di lettura all’interno di un percorso espositivo che ci spiega come un’idea, un’immagine semplicemente immaginata diventi progressivamente realtà attraverso fasi consecutive. Realizzare qualcosa (non solo nel disegno!) implica infatti prima il sognare e poi il fare: dal processo mentale al bozzetto a matita, dal pensare vorrei che il personaggio fosse così al vederlo esistere, creatura viva, negli occhi e nelle risate di migliaia di bambini, e non solo, incantati davanti al film, sogno risvegliato dalla forza creatrice. Ecco che il luogo giusto dove sostare prima di lasciare la mostra è l’ultima stanza del percorso, una wonder room, piena di riflessi e specchi, che apre le porte al regno della fantasia.

DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
La Sirenetta, 1989, Glen Keane, Disegno preliminare per l’animazione Grafite su carta, ©Disney
DISNEY. L’arte di raccontare storie senza tempo
Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, 2019, Jin Kim. Concept art Disegno digitale su carta, ©Disney

Fino al 25 Settembre 2022

Palazzo Barberini

Via delle Quattro Fontane, 13

ORARI:

Lunedì 14.30-19.30 | Martedì – Domenica 9.30 -19.30

BIGLIETTI:

Intero € 15,00 – Ridotto € 13,00

barberinicorsini.org

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