A Roma una mostra celebra Italo Calvino, funambolo tra letteratura e arte

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Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, allestimento della mostra | Foto: © Alberto Novelli

Fino al 4 febbraio il percorso Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, ricorda lo scrittore a cento anni dalla nascita

Il colorato, poliedrico, imprevedibile immaginario di Italo Calvino, che ha influenzato l’arte ricevendo da questa altrettanti stimoli, va in scena alle Scuderie del Quirinale.

Fino al 4 febbraio 2023 gli amanti dei labirintici universi intrecciati dallo scrittore potranno apprezzare la mostra a Roma Favoloso Calvino. Il mondo come opera  d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, un viaggio avvincente (e impegnato) realizzato per celebrare l’autore a cento anni dalla nascita.

Organizzata con la casa editrice Electa e curata da Mario Barenghi, l’esposizione segue un itinerario cronologico che mette lo spettatore sulle tracce di un immaginario in evoluzione, dagli anni di formazione fino ai tanti progetti lasciati in sospeso.

L’installazione di Eva Jospin, Forêt Palatine, omaggio alla foresta, emblema dell’intera opera calviniana, apre il percorso.

Materiali e testi che documentano l’attività dei genitori di Calvino nei campi della botanica, della floricoltura e dell’agronomia lasciano spazio ai riferimenti al cinema degli anni Trenta, oggetto di culto da parte del giovane Italo, frequentato anche due volte al giorno “perché solo quello che vedevo sullo schermo possedeva le proprietà di un mondo”. Ed ecco scene tratte dai film dal Grande dittatore all’Uomo ombra.

A Roma una mostra celebra Italo Calvino, funambolo tra letteratura e arte

L’originale installazione di Emilio Isgrò sulla Formica argentina fa da ponte tra un fenomeno reale e la sua futura trasfigurazione letteraria.

L’esperienza partigiana segnò una svolta decisiva nella formazione di Calvino e la decisione di unirsi alla lotta armata significò per lo scrittore anche la scoperta del paesaggio, l’entroterra sanremese e le pendici delle Alpi marittime. In una lettera pubblicata nel 1964 su “Nuova corrente” Calvino si sofferma sulla natura vegetale dello spazio della scrittura. “La pagina non è una superficie uniforme di materia plastica, è lo spaccato di un legno in cui si possono seguire come corrono le fibre, dove fanno nodo, dive si diparte un ro”. Questa idea, come anche la partecipazione alla Resistenza e la scelta della militanza politica si esemplifica in mostra nello Spazio di luce di Giuseppe Penone.

I ritratti di Calvino (uno degli scrittori italiani più fotografati di tutto il Novecento) realizzati da Carlo Levi e le fotografie di Salgado, gli scatti che lo ritraggono mentre parla, al lavoro nella villa di Roccamare, e ancora le caricature di Tullio Pericoli lasciano il posto al monumentale Arazzo millefiori di Pistoia, capolavoro di arazzeria fiamminga che dà il benvenuto nell’universo della favola. Caratterizzato da fondali con erbe e fiori raffigurati singolarmente, lo stile “millefiori” si affermava in Europa occidentale tra XV e XVI secolo.

A Roma una mostra celebra Italo Calvino, funambolo tra letteratura e arte
Favoloso Calvino. Il mondo come opera  d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, allestimento della mostra | Foto: © Alberto Novelli

Lungo il percorso scopriamo che Calvino amava Picasso, “l’unico uomo dopo Shakespeare che ha espresso il mondo e se stesso in modo totale”, oltre ovviamente alla tradizione cavalleresca.

All’icasticità delle invenzioni calviniane – racchiusa nell’armatura quattrocentesca prestata dal Kunsthistorisches Museum di Vienna – fa riscontro il travaglio della scrittura, soprattutto nelle opere d’impianto realistico, esemplificato da alcune pagine dell’autografo della Speculazione edilizia conservato al Centro manoscritti di Pavia.

I lavori pennarello e matita su carta di Emanuele Luzzati, che illustrò anche il Visconte dimezzato, raccordano l’illustratore a Calvino, al quale era accomunato dal rifiuto delle atmosfere sognanti e vaporose.

L’interesse di Calvino per l’astronomia, la geografia, la cartografia si fa spazio tra la mappa lunare di Gian Domenico Cassini e la rappresentazione del Mediterraneo del trecentista Opicino de Canistris, di cui si parla in Collezione di sabbia.

A Roma una mostra celebra Italo Calvino, funambolo tra letteratura e arte
Tullio Pericoli, Italo Calvino, 1987, acquerello e china su carta, mm 570 x 380, Bologna, collezione privata © Tullio Pericoli

L’arte è per lo scrittore del Barone rampante un’inesauribile miniera di ispirazioni. Basti pensare alle scelte di copertina dei libri, ma anche agli scritti dedicati a singoli artisti (da Carlo Levi a Giorgio de Chirico, da Domenico Gnoli a Luigi Serafini). Ma anche sul versante opposto si registrano opere e installazioni direttamente ispirate ai suoi libri, come gli acquerelli di Pedro Cano dedicati alle Città invisibili o l’opera di Richard Serra intitolata Calvino.

“Per vedere una città non basta tenere gli occhi aperti. Occorre per prima cosa scartare tutto ciò che impedisce di vederla, tutte le idee ricevute, le immagini precostituite”. Spunta in mostra Piazza d’Italia di De Chirico. Traggono invece ispirazione dalle sculture di Melotti le città filiformi, sottili e leggere immaginate dallo scrittore. Piedi di donna di Domenico Gnoli introduce alla sezione dedicata ai viaggi, dal Messico all’Iran. Non mancano le convergenze tra l’immaginario calviniano e l’opera di Luigi Serafini Codex Seraphinianus, con la problematica relazione tra universo e scrittura.

Il focus dell’ultima sala (“Cominciare e ricominciare”) ricorda soprattutto Se una notte d’inverno un viaggiatore, ma allude anche ai nuovi progetti che Calvino aveva in cantiere al momento della morte. Una nuova opera di Giulio Paolini, concepita appositamente per l’occasione, si incentra sullo sguardo di Calvino, vero filo conduttore della mostra.

La mostra termina con l’invito a volgere lo sguardo al cielo. Una volta usciti dalle Scuderie del Quirinale, lungo via XXIV Maggio, nelle ore serali sarà accesa Palomar, l’opera di luce, eccezionale prestito della Fondazione Torino Musei e del Comune di Torino, che Giulio Paolini ha dedicato nel 1998 a Italo Calvino e al suo doppio, Palomar appunto, funambolo nel cosmo celeste.

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Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte. Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri, allestimento della mostra | Foto: © Alberto Novelli

Fino al 4 Febbraio 2024

SCUDERIE DEL QUIRINALE

Via XXIV Maggio, 16

Orari daperutra: Lunedì – Domenica 10.00-20.00

Biglietti: Intero 15.00€ + prevendita on line

scuderiequirinale.it

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