Al Museo Storico della Fanteria l’arte del pittore e scultore interprete del lato oscuro della psiche umana
Al Museo della Fanteria approda la mostra Antonio Ligabue ‒ I misteri di una mente: l’arte del pittore sui generis per eccellenza torna così a Roma, città che, nel 1961 gli tributò la prima importante personale che lo consacrò tra i più importanti artisti italiani del XX secolo. Le sale del museo ospiteranno, dal 28 settembre, la produzione dell’artista e scultore di origine svizzera, con oltre 60 opere provenienti da collezioni private italiane in un progetto espositivo curato da Micol Di Veroli, Dominique Lora e Vittoria Mainoldi.
La mostra racconta il suo percorso artistico attraverso 64 opere tra sculture, dipinti a olio, disegni e puntesecche, con l’obiettivo di offrire una nuova lettura del suo lavoro, che lo affranchi dall’abusata etichetta di artista Naïf, per analizzare la sua produzione alla luce del dato biografico di una personalità complessa, originale e geniale Un’artista che ha definito un suo linguaggio, talmente originale da rappresentare un unicum nella storia dell’arte.
Il percorso cronologico è composto da 5 sezioni: Animali da cortile, animali selvaggi, cani, animali da bosco, e autoritratti, fiori e campagne. Attraverso queste macro aree la mostra dà la possibilità di analizzare il lavoro dell’artista nella sua evoluzione, attraversata dalla ricerca e dalla continua tensione sperimentatrice, accompagnate da una singolare intensità emotiva, riflesso della sua lotta personale per la sopravvivenza e la comprensione del mondo che lo circonda.
La mostra segue un percorso cronologico in cui sono protagoniste le diverse tecniche che utilizzava: Ligabue era infatti un artista nel senso classico del termine, quasi rinascimentale, e si esprimeva attraverso i medium più diversi, non privilegiandone uno in particolare. Particolare attenzione è data in mostra all’autoritratto, strumento utilizzatissimo dall’artista: per Ligabue è una delle sperimentazioni atte a mostrare l’evoluzione della ricerca e la sua identità di pittore e uomo.
Rappresentarsi per rappresentare l’intera umanità, gli stati d’animo più profondi, i meccanismi delle menti, diversi e uguali per tutti noi, in un’indagine che nell’apparente forma artistica ingenua e immediata cela una complessità degna dei grandi artisti della tradizione, in grado di sviscerare gli strati più nascosti dell’anima umana.
Il cuore della mostra è formato dalle 64 opere proveniente da una sola importante collezione privata italiana (18 olii, 30 sculture, 3 disegni, 21 puntesecche) esposta per la prima volta in assoluto nella sua interezza. La possibilità di analizzare il lavoro di Ligabue attraverso una delle collezioni più nutrite che conservano le sue opere ci permette uno sguardo inedito sull’artista: quello di chi per primo ha visto in lui la scintilla del genio e la fragilità dell’individuo.
Fino al 25 febbraio 2025 le sale del Museo della Fanteria ospitano anche la mostra su Mirò: il costruttore di sogni.
Dal 28 settembre 2024 al 12 gennaio 2025
Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 9
Orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 09,30 alle 19,30; sabato e domenica dalle 09,30 alle 20,30
Biglietti: Intero €15.00 (festivi e weekend); Intero feriali €13; Ridotto €10,00