La storia e l’architettura di Palazzo Colonna a Roma

Il Palazzo e la Galleria Colonna

Scopri come la Galleria Colonna è diventata una delle icone più importanti della città eterna

Il Palazzo e la Galleria Colonna sono la concretizzazione architettonica della storia di una famiglia nobiliare che copre un arco di tempo lunghissimo, dal XII secolo fino ai nostri giorni. Gli ultimi discendenti della famiglia Colonna infatti dimorano ancora nell’ultimo piano del Palazzo. Il loro cognome deriva dal luogo di provenienza originaria della famiglia, il paese di Colonna, nella campagna a Sud di Roma.

La costruzione del Palazzo, in pieno centro storico a Roma, si è protratta per cinque secoli, dando luogo a una grande eterogeneità di stili sia a livello esterno che interno. Risale invece alla metà del XVII secolo la costruzione della barocca Galleria Colonna, che si affaccia su Via IV novembre; al suo interno sono custodite le collezioni d’arte della famiglia, che includono capolavori di grandi artisti operanti tra il XV e il XVI secolo.

Le Sale della Galleria

La nascita della Galleria deriva dalla volontà di celebrare la vittoria della flotta cristiana sui turchi durante la Battaglia di Lepanto del 1571. A capo della flotta c’era Marcantonio II Colonna: il membro della famiglia viene rappresentato sulla volta della Sala Grande della Galleria e nella Sala della Colonna Bellica, così nominata per la presenza di una colonna in marmo rosso al centro della sala.

Dettaglio della volta con le gesta di Marcantonio Colonna

La volta di quest’ultima è decorata con un affresco eseguito da Giuseppe Chiari che raffigura la presentazione in cielo di Marcantonio alla Vergine. Una magnifica tela del Bronzino adorna la sala: si tratta della Venere con Cupido e Satiro, che mostra la dea della Bellezza languidamente sdraiata, le carni opalescenti e soavissime allungate su lenzuola dipinte nei toni freddi dell’azzurro e del verde. Venere è impegnata in un gioco scherzoso con suo figlio, Cupido, il dio dell’amore sempre pronto a scoccare la freccia nel cuore degli uomini (e non solo!), qui rappresentato con delle splendide ali dal piumaggio colorato. La dea cerca di nascondergli l’arco, mentre poco distante da loro un satiro muscoloso osserva divertito la scena.

Agnolo Bronzino, Venere Cupido e Satiro, 1550-55

Dirigendosi verso la successiva Sala Grande, si avrà modo di ammirare un reperto davvero originale: una palla di cannone, sparata nel 1849 dal Gianicolo dall’esercito francese e atterrata nel punto in cui la si vede ancora oggi, durante il periodo della Repubblica Romana. La Sala Grande ospita una serie di splendidi dipinti del Guercino, di Salvator Rosa, Guido Reni, Giovanni Lanfranco e molti altri.

La Sala dei Paesaggi prende il nome dalla tipologia dei numerosi dipinti qui esposti, frutto del talento di Gaspard Dughet. Un dettaglio curioso: tutte le consoles della Galleria sono sostenuti da figure sottomesse, che rappresentano i turchi vinti alla Battaglia di Lepanto.

Sala dell’Apoteosi di Martino V

La famiglia Colonna vanta al suo interno la presenza di un Papa, Martino V, a cui è dedicata la Sala dell’Apoteosi, che prende il nome dalla tela di Benedetto Luti posta al centro del soffitto, raffigurante la presentazione in cielo del Pontefice. In questa sala spicca uno dei quadri più famosi nella storia della pittura di genere. Parliamo del Mangiafagioli di Annibale Carracci. Un giovane contadino, col capo sormontato da un cappello di paglia a larghe falde, alza gli occhi di scatto verso l’osservatore, come se fosse stato sorpreso da qualcosa mentre stava per portare alla bocca una cucchiaiata di fagioli. Le gote arrossate dal lavoro nei campi, le unghie delle mani sporche di terra, il gesto di “protezione” che lo porta a coprire istintivamente il tozzo di pane posto sul tavolo davanti a lui sono un compendio di realismo eccezionale, che ha reso il semplice ritratto di un popolano una delle immagini più icononiche della storia dell’arte. Altre opere di pregio che si possono ammirare in questo ambiente sono la Madonna con il Bambino assopito, S. Anna e S. Giovannino del Bronzino, il Ritratto del compositore Adrian Willaert alla spinetta di Jacopo Tintoretto, Il Tempo rapisce la Bellezza del Cavalier d’Arpino, e la Madonna Incoronata di Andrea del Sarto.

Annibale Carracci, Mangiafagioli, 1584-85

La Sala del Trono è sempre dedicata a Papa Martino V. Durante il suo pontificato dimorò stabilmente a Palazzo Colonna, che divenne quindi Sede Pontificia per quasi 10 anni.

Attraversando la Sala gialla, affrescata con paesaggi rappresentanti vedute ideali rese mediante la tecnica del trompe-l’oeil, realizzati dai fratelli Giuseppe e Stefano Pozzi e da Giovanni Angeloni, si arriva alla Sala della Cappella. Qui sono presenti una serie di arazzi e la bellissima Resurrezione di Cristo e di alcuni esponenti della famiglia Colonna alla fine dei tempi di Pietro da Cortona.

Agnolo Bronzino, Madonna con il Bambino assopito, S. Anna e S. Giovannino, 1540

Riattraversando la Sala gialla, si passa alla Sala dei Primitivi. Tra le opere qui esposte, segnaliamo le due tavole di Cosme Tura, La Madonna dello Zodiaco e la Vergine Annunciata, oltre al Sant’Agostino di Carlo Crivelli. Si prosegue infine nella Sala dei ricami, caratterizzata dalla presenza di tappezzerie risalenti alla metà del XVII secolo, tessute con la tecnica del filo d’oro e seta.

L’appartamento della Principessa Isabelle

La Sala da Ballo nel’appartamento della Principessa Isabelle
Fontana con base di epoca romana e bacino del 400 nell’appartamento della Principessa Isabelle, credits Roberto Civetta

I Principi Colonna hanno mantenuto l’appartamento della Principessa Isabelle all’interno del Palazzo nelle identiche condizioni in cui era quando lei era ancora in vita. Isabelle Colonna, di origine bizantina, si innamorò del Principe Marcantonio, che la portò con sé in Italia. Il suo appartamento divenne una wunderkammern di tesori, nonché luogo di incontri per amici e intellettuali. La particolarità dell’appartamento risiede senza dubbio nelle trentasette vedute eseguite dal celebre pittore Vanvitelli, insieme all’orologio notturno dipinto, al cui interno un meccanismo silenzioso muove i numeri retro-illuminati da una candela. Un dettaglio che sottolinea la ricchezza del tenore di vita degli abitanti del Palazzo, nella fattispecie della Principessa Isabelle. è la vasca d’acqua che serviva per lavare i suoi indumenti: si tratta di una fontana classica con una maschera barbuta risalente al II secolo.

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Ingresso: Via della Pilotta, 17 / Piazza SS.Apostoli, 66

Orari: Venerdi e Sabato dalle 9.00 alle 13.15

Biglietti:

Galleria + Giardini €16.50 | Galleria + Appartamento Principessa Isabelle + Giardini €26.50

Visite private disponibili su prenotazione sette giorni su sette, compresi i festivi, telefonando allo 06 6784350 o scrivendo a info@galleriacolonna.it

galleriacolonna.it

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