I trend del settore automobilistico per il 2023

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Il mercato automobilistico vive anni intensi e non semplicissimi. Schiacciato tra i problemi causati dalla pandemia e dalla crisi dei chip che hanno costretto a limitare la produzione e dall’aumento dei costi delle materie prime e dei carburanti, il settore automotive cerca di riassestarsi mentre affronta grandi cambiamenti, il più visibile dei quali è rappresentato dall’inesorabile transizione verso l’elettrico e, in generale, verso la ricerca di forme di alimentazione più sostenibili, un tema che puoi approfondire facendo clic qui

In questo contesto, ci sono alcuni trend che sembrano consolidarsi e altri che prendono piede meno prevedibilmente. Cosa c’è da attendersi, allora, dall’anno appena cominciato per quanto concerne il mondo automotive? ABS (ulteriori informazioni sul significato), spie, led, luci di posizione: quali saranno i prossimi trend?

In questo articolo proviamo a scoprirlo insieme.

L’Oriente: il nuovo epicentro della produzione

La crescita della produzione automobilistica cinese è sotto gli occhi di tutti, al pari della penetrazione di veicoli di marchi asiatici anche nei mercati occidentali. Non si tratta di un fenomeno nuovo: i più attenti e appassionati lo sanno già da tempo, eppure il 2023 può rappresentare un anno di ulteriore crescita per il mercato asiatico. I prezzi del carburante che schizzano verso l’alto, la crisi dei chip che accenna ad allentare la sua morsa ma non è prossima a terminare e la crisi energetica in corso sono un fardello pesante per la produzione occidentale. Dall’altra parte del mondo, invece, gli investimenti nella tecnologia dei veicoli elettrici possono diventare un tema fondamentale e corroborare questo trend. La sola Cina, per esempio, produce un numero di auto per passeggeri molto superiore a quello degli altri paesi che occupano le posizioni più alte in questa graduatoria. Il paese non asiatico più vicino alla Cina è la Germania, con una produzione pari a un settimo di quella del paese del dragone.

La logistica come perno della crescita del settore automotive

Molti dei paesi che stanno vedendo crescere il proprio settore automotive hanno reti logistiche molto efficienti. La correlazione non può stupire, se si pensa a quanto sia importante e articolata l’industria dell’automobile. Anche in questo settore, a brillare sono spesso i paesi orientali: il caso cinese, per esempio, mostra come molti produttori siano polivalenti e non eccessivamente specializzati, puntando sulla produzione di componenti individuali oltre che di veicoli finiti e riuscendo a raggiungere l’intero globo grazie alle esportazioni. Una rete logistica funzionale, dunque, sembra essere una delle chiavi per crescere con costanza. Questo passa per hub di gestione dell’auto che siano tecnologicamente all’avanguardia: la definizione di infrastrutture e catene di approvvigionamento avanzate, allora, è destinata a diventare una priorità globale.

Nuove opportunità per la produzione regionale

Abbiamo descritto, nei paragrafi precedenti, un contesto asiatico vivace e in costante crescita. Va però sottolineato come la realtà sia molto più stratificata e le specificità locali continuino a essere una caratteristica fondamentale, che non può essere ignorata. In generale, infatti, si sta virando anche un po’ per necessità, verso una produzione regionalizzata: con i precari equilibri politici che contraddistinguono alcune aree del mondo, diversi paesi sembrano orientati verso la scelta di una produzione più locale. Anche in questo ambito, dunque, la situazione è ben lontana dall’essere monolitica.

I veicoli elettrici sono sempre più popolari

Se l’Asia sta spingendo molto sulla produzione di veicoli elettrici grazie anche agli studi e agli investimenti nel settore, il resto del mondo non intende restare a guardare. Se si osservano le statistiche e i dati sulle vendite, si nota come questa categoria di veicoli viaggi su ritmi di crescita vertiginosi negli ultimissimi anni. La crisi del carburante sembra costringere a muoversi in questa direzione e non stupisce, allora, che sempre più case automobilistiche stiano annunciando forti investimenti nel settore e il lancio di modelli nuovi di zecca. Inevitabilmente, se tutto questo dovesse diventare realtà, i prezzi potrebbero subire una contrazione, avvicinando sempre più persone a quella che è la categoria dei veicoli del futuro. Ci si aspetta, dunque, che sul numero totale di veicoli nuovi venduti nell’anno, la percentuale di quelli elettrici possa crescere sempre più, scardinando il predominio dei veicoli ad alimentazione tradizionale. Sebbene una scelta in questa direzione per un compratore possa apparire ancora ostica a causa dei prezzi, occorre anche considerare che il motore elettrico è, per natura, esposto a meno potenziali problemi rispetto a quelli tradizionali: la presenza di meno parti mobili, nel complesso, rende questo modello meno esposto a rischi e, di conseguenza, anche più economico in fatto di gestione sulla lunga distanza.

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