Caravaggio a Roma

dove vedere le opere di caravaggio a roma
The Church of St. Louis of the French

Dove vedere le opere di Caravaggio a Roma

Ribelle, stravagante, inquieto, forse un assassino: Michelangelo Merisi, il grande artista conosciuto come Caravaggio, ha una reputazione non meno scioccante e drammatica delle sue opere. I suoi dipinti accesero polemiche a causa della sua rappresentazione dei Santi come persone comuni in ambienti urbani contemporanei, e quindi senza la dignità e l’autorevolezza che, secondo le indicazioni della Chiesa, dovevano caratterizzare i Santi. Fece infuriare le autorità ma incendiò l’immaginazione della società barocca del XVII secolo con i suoi dipinti naturalistici, audaci e introspettivi.

caravaggio-in-romeBIOGRAFIA DI CARAVAGGIO

Caravaggio è in realtà il nome della città in cui l’artista, noto ai suoi tempi come Michelangelo Merisi, è nato. Giunse a Roma nel 1592 all’età di 21 anni e nel giro di tre anni aveva ottenuto una reputazione di cattivo ragazzo e pittore esperto. In realtà, la maggior parte di ciò che si sa su Caravaggio proviene dai registri della “polizia” dell’epoca. In varie occasioni è stato denunciato per rissa, una volta per aver scagliato un piatto di carciofi in faccia a un cameriere, l’altra volta per aver accoltellato mortalmente un avversario durante una partita a pallacorda, il papà del tennis moderno, atto per il quale fu bandito da Roma.

Ma quando non vagava per le strade in cerca di guai, Caravaggio creava dipinti che poi l’avrebbero reso immortale. Caratterizzati da un uso teatrale della luce e del buio, i suoi dipinti mostravano scene religiose in uno stile realistico, particolarmente apprezzato dal pubblico. Caravaggio morì a Porto Ercole in circostanze misteriose all’età di 39 anni. Di seguito, troverai un elenco delle opere di Caravaggio nei dintorni di Roma.

In basso troverai una lista delle opere di Caravaggio a Roma. Se preferisci prenota un tour privato.

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Chiesa di Santa Maria del Popolo

Piazza del Popolo, 12

cappela cerasi santa maria del popolo

Sul lato nord di Piazza del Popolo si trova una chiesa dove puoi ammirare due dipinti di Caravaggio all’interno della cappella Cerasi. La Crocifissione di S. Pietro (1600) mostra il martirio di Pietro che chiedeva di essere crocifisso a testa in giù per non imitare la morte di Cristo. Lo sguardo di sorpresa e dolore sul suo volto, mentre osserva il chiodo che trafigge la sua mano, rende questa scena commovente e tragica. Nell’opera Conversione sulla via di Damasco (1601) San Paolo si mostra talmente stordito dallo spirito del Signore, tanto da cadere da cavallo in un profondo momento di estasi religiosa. Il dipinto cattura perfettamente la sua totale resa a Dio.


Chiesa di San Luigi dei Francesi

Piazza di San Luigi de’ Francesi

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Cappella Contarelli nella Chiesa di San Luigi dei Francesi

Situata nel quartiere in cui Caravaggio ha trascorso gran parte del suo tempo a lavorare, così come a far baldoria, La Cappella Contarelli all’interno della Chiesa di S. Luigi dei Francesi contiene una sequenza della vita di S. Matteo. La Vocazione di San Matteo (1600) descrive il momento in cui Cristo chiama Matteo a seguirlo, ma l’azione è ambientata in quello che sembra un locale del XVII secolo in cui, lo spettatore, potrebbe immedesimarsi. San Matteo e l’Angelo (1602) mostra un angelo dettare la sua opera divina a Matteo. Il Martirio di S. Matteo (1600) cattura la morte del Santo in un momento di grande dramma, con l’assassino che sta per pugnalare il caduto Matteo in mezzo a un mare di corpi contorti e volti agonizzati. La luce illumina il centro della scena mentre tutto il resto è in ombra.


Basilica di Sant’Agostino

Piazza di Sant’Agostino

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Nella Madonna di Loreto o Madonna del Pellegrino (1606), conservata nella Cappella Cavalletti della Basilica di Sant’Agostino, Caravaggio sconvolge la chiesa con la sua rappresentazione della Vergine Maria a piedi nudi e sporchi, ben lontana dalla tradizione iconografica che vedeva la Vergine col bambino in trono. Pare che la modella utilizzata da Caravaggio per dipingere la donna era in realtà una “cortigiana” d’alto borgo.  Caravaggio credeva nel concetto di dipingere personaggi religiosi con un marcato naturalismo: un’abitudine che gli fece guadagnare molti fan tra il pubblico e qualche nemico nella chiesa.


Musei Capitolini

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San Giovanni Battista. Musei Capitolini.

Il San Giovanni Battista di Caravaggio si trova in Campidoglio dal 1750 ed è senza dubbio una delle opere più affascinanti dell’artista. Il giovane si rivolge allo spettatore con uno sguardo, forse allarmato nell’essere visto, ma con un sorriso giocoso e invitante. Destinato agli ambienti privati del palazzo Mattei e non ad un luogo di culto, il San Giovanni Battista è una profonda sintesi delle meditazioni di Caravaggio sulla pittura sacra.


Pinacoteca Vaticana

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La Deposizione di Cristo. Pinacoteca Vaticana.

Catturando la scena centrale, drammatica e popolare nell’arte barocca, la Deposizione di Cristo (1603) mostra il momento in cui i seguaci di Cristo portano il suo corpo dalla croce alla tomba. Le figure non sono idealizzate e la scena è resa la più realistica possibile, con il corpo di Cristo pesante e scomodo da portare; il dito di uno dei discepoli scivola persino nella ferita nel costato di Cristo in modo da provocare una reazione viscerale su un’immagine religiosa già dipinta centinaia di volte in passato.


Galleria Borghese

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Madonna dei Palafrenieri. Galleria Borghese.

La Galleria Borghese vanta la più grande collezione di opere di Caravaggio a Roma.

Il dipinto della Madonna dei Palafrenieri (1605) fu commissionato per l’altare di Sant’Anna nella nuova Basilica di San Pietro ma vi restò solo per pochi giorni e venduto a Scipione Borghese. Non si sa se per motivi di decenza, vista la scollatura della Vergine e la nudità di un bambino non più in fasce, oppure per ragioni di carattere teologico, o solo per assecondare il desiderio di possesso del cardinal Scipione. Caravaggio illustra il tema dell’Immacolata Concezione dipingendo la Vergine, simbolo della Chiesa, mentre schiaccia il serpente del Peccato aiutata dalla spinta del piede del Figlio.

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Davide con la testa di Golia. Galleria Borghese.

Caravaggio inviò nel 1619 il suo David con la testa di Golia alla corte papale, per il tramite di Scipione Borghese, come richiesta di perdono dopo che fu bandito da Roma. Alcuni dicono che lo sguardo di rimpianto e rassegnazione sul volto di David è simbolico del rimorso dell’artista per quello che aveva fatto, mentre la testa mozzata di Golia, con la mascella allentata, è il suo autoritratto fisico. Anche se ricevette il perdono, Caravaggio morì prima di poter tornare a Roma.

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