Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Figure distese sulla sabbia, 1926, Olio su tavola, 20.7 x 27.3 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025

Una mostra originale per esplorare il conflitto interno dell’artista tra fedeltà ai Maestri e pura innovazione

L’artista dai baffi più famosi della storia dell’arte torna a far parlare di séé grazie alla mostra Dalí. Rivoluzione e Tradizione, in corso a Roma nelle sale di Palazzo Cipolla fino al prossimo 1° Febbraio. La mostra, curata da Carme Ruiz González e Lucia Moni con la Direzione scientifica di Montse Aguer, si pone l’obiettivo di analizzare un tema alquanto originale, ossia il rapporto dell’artista Catalano rispetto ai grandi maestri del passato.

I quattro “Grandi”

Sono quattro i Maestri del passato che diventano per Dalì un faro luminoso, oltre che un’Ombra divorante negli anni della sua giovinezza artistica. Parliamo di Picasso, Velázquez, Vermeer e Raffaello. Il complesso dialogo che si instaura tra lui e loro possiede infatti, interessanti risvolti di ordine quasi Freudiano, memori di un artistico “uccidi il padre” che da una parte non nega mai la chiara ammirazione che Dalì provava per ognuno di loro, ciascuno con la sua brillante e ineguagliabile caratteristica, ma dall’altro parla di un’insofferenza, di una necessità di liberarsi da catene non imposte ma innate, con il fine di librarsi verso una più pura espressione artistica, nuova, neonata, scevra di rimandi al passato.

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Raffaello Sanzio, Autoritratto, 1506, Olio su pannello, 47.3 x 34.8 cm, Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi, Inv. 1890 n. 1706., Su concessione del Ministero della cultura – Gallerie degli Uffizi

Il primo confronto il giovane Dalì lo instaura con Pablo Picasso, suo contemporaneo. Dalì si cimenta in quest’avventura, fiero e fragile, arrivando a sviluppare quasi un’ossessione per il famoso pittore suo conterraneo. Assorbendo dal Cubismo di Picasso l’analisi interna, lo scomporre le figure fino ai meccanismi più interni, da studio degli archetipi che sottostanno al reale diventa in lui frammentazione in piani sottili del mondo, fino ad arrivare agli strati più impalpabili, onirici e sospesi.

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, La perla. L’infanta Margarita d’Austria da “Las Meninas” di Velázquez, c. 1981, Olio su tela, 140 x 100 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025
Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Pierrot with guitar, c. 1923, Olio e collage su cartone, 54.5 x 52.3 cm, © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025 / VEGAP Madrid

Ma la lotta tremenda instaurata con Picasso, in bilico tra ammirazione e sfida non è sufficiente; Dalì si rivolge poi alla tradizione, a quella più antica, più alta ancora. Ed ecco il suo riflettere ed osservare lo porta a reinterpretare importanti icone della storia dell’arte: il ritratto di corte di Velazquéz de Las Meninas diventa un feticcio surrealista che parla di memorie infantili, mentre la diagonale prospettica della Lattaia di Vermeer, che sembra eseguita da mano divina, lo porta a sperimentare, ad indagare, cercando la simmetria alla base di tutto il creato.

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Autoritratto con il collo di Raffaello,
c. 1921, Olio su tela, 40.5 x 53 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025

Il percorso espositivo

Sono oltre sessanta opere tra dipinti, disegni, documenti e materiali audiovisivi esposte in questa mostra. Non solo le opere dedicate al confronto con i Maestri, ma un corpus di lavori che ne ripercorre l’intera traiettoria creativa. C’è anche il famoso ritratto allo specchio con Gala, sua musa e moglie, un’opera stereoscopica che gioca sul tema del doppio, del riflesso, dell’illusione, emblema della poetica Surrealista così strettamente agganciata a tanti suoi lavori.

Le luci, i colori, l’effetto irreale denotano anche alcuni suoi paesaggi, che sembrano geografie di una metafisica dell’anima che si presenta al viaggiatore come un territorio sconosciuto, denso di mistero malgrado sia reso pittoricamente con cristallina chiarezza.

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Dalí visto di spalle mentre dipinge Gala. Opera stereoscopica, 1972-1973, Olio su tela, 60 x 60 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025
Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Elementi enigmatici in un paesaggio / Elementos enigmáticos en un paisaje, 1934
Olio su tavola, 72.8 x 59.5 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025

Gli incontri aperti al pubblico

Organizzata da Fondazione Roma in collaborazione con la Gala-Salvador Dalí Foundation, la mostra sarà accompagnata da un public program, con incontri e conferenze che vedranno la partecipazione di importanti studiosi e curatori, tra cui Lucia Moni con una curatorial lecture, Victoria Noel Johnson insieme al professor Claudio Strinati con un approfondimento sul rapporto Dalí, Picasso e i maestri del passato, e Carme Ruiz González in conversazione con Vincenzo Napolano sul legame tra Dalí e la scienza.

Dalí: Rivoluzione e Tradizione a Palazzo Cipolla
Salvador Dalí, Venere e il marinaio, c. 1925, Olio su tela su pannello di legno, 198 x 149 cm, Fundació Gala-Salvador Dalí, Figueres © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí, Roma, 2025

Dal 17 Ottobre 2025 al 1° Febbraio 2026

Museo del Corso – Palazzo Cipolla

Via del Corso, 320

Orari di apertura: Lunedì 15.00-20.00; Martedì -Mercoledì 10.00-20.00; Giovedì-Venerdì 10.00-21.00; Sabato-Domenica 9.00-21.00

Biglietti: €10 –18

museodelcorso.com

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